Cosa coltiviamo

Recuperiamo le radici della nostra terra
guardando al futuro

Le nostre aziende agricole coltivano solo quelli che vengono comunemente definiti “grani antichi” o più correttamente “grani da conservazione”, varietà coltivate da tantissimi anni nei nostri agro-ecosistemi e solo recentemente o mai iscritte al registro delle varietà.

Tali frumenti non sono stati soggetti a quell’intenso lavoro di selezione che a partire dagli anni settanta dello scorso secolo ha interessato tutte le varietà oggi più diffuse nel nostro paese.

I cereali di nuova generazione sono nati per rispondere alle esigenze dell’agro-industria, che ha richiesto, per produrre pasta e pane, una materia prima sempre più ricca di proteine e con un maggior contenuto in glutine. Queste varietà di recente costituzione, però, per esprimere appieno le proprie potenzialità hanno bisogno di elevati dosi di fertilizzanti chimici e devono essere supportate nel loro sviluppo da trattamenti erbicidi e anticrittogamici che difendono la coltura dalla competizione con le erbe infestanti e dalle malattie.

I “grani da conservazione”, al contrario, non hanno particolari esigenze nutrizionali (ridotto/non apporto di concimi chimici); inoltre, per le loro peculiarità (altezza elevata delle piante) sono in grado di competere naturalmente con le erbe infestanti.

Questi frumenti sembrano nati proprio per essere coltivati in regime di produzione biologica.

Tali caratteristiche li rendono particolarmente adatti ad essere coltivati in terreni marginali ed in condizioni ambientali anche estreme.

Proprio in queste particolari situazioni le potenzialità dei “grani antichi” si esprimono al meglio e le produzioni e le caratteristiche qualitative della granella prodotta sono assolutamente confrontabili con quelle delle varietà moderne, potendo contare, però, su un impatto ambientale minimo, un concreto contributo al recupero della biodiversità e straordinarie garanzie per la nostra salute.

 

Tutti i nostri agricoltori si dedicano alla coltivazione in biologico delle seguenti varietà di cereali

Farro

Triticum spelta

Gentil rosso, Carosella e Risciola

Triticum aestivum

Saragolla e Senatore Cappelli

Triticum turgidum subsp. Durum/Triticum turgidum subsp. Turanicum

Valorizzare la cultura e la storia dei territori, dunque, rispettando l’ambiente, recuperando varietà che se non coltivate ed esaltate scomparirebbero, restituendo la garanzia al consumatore della qualità e salubrità dei prodotti, credendo fortemente nella possibilità di ripristinare opportunità economiche per le aree interne, dove è impensabile praticare un’agricoltura intensiva, attraverso scelte gestionali in grado di assicurare benefici sia al singolo agricoltore che alla collettività.

La nostra ricerca di vecchie varietà è incessante. Continuiamo a ricercare nelle aziende del nostro territorio quegli agricoltori che hanno coltivato e custodito questo patrimonio di inestimabile valore.